mercoledì 29 agosto 2012

LUCIO DALLA - CARUSO


IL SIGNIFICATO DI...

LUCIO DALLA
CARUSO
(Lucio Dalla, 1986, RCA)


Tra le canzoni italiane che hanno avuto più successo, in Italia e nel mondo, è impossibile non citare Caruso di Lucio Dalla. Il brano, che musicalmente è un omaggio alla grande canzone napoletana, si ispira al tenore Enrico Caruso.

Un giorno, poco prima di partire in barca per Capri, Lucio Dalla si trova bloccato a Sorrento, per un guasto all'imbarcazione. Così finisce all'Hotel Vittoria di Sorrento, nella suite "Caruso", stanza che ha ospitato gli ultimi mesi di vita del tenore. Il proprietario dell'albergo raccontò così gli aneddoti di Caruso, che proprio in quella stanza dava lezioni di canto ad una giovane ragazza di cui si era invaghito.
Lucio Dalla rimase affascinato dalla storia e, proprio in quella stanza, con lo stesso pianoforte, ormai scordato, usato da Caruso, scrisse un brano intramontabile e senza tempo.

qui dove il mare luccica e tira forte il vento
su una vecchia terrazza davanti al golfo di Surriento

Dalla ci riporta con queste parole nel luogo, ci fa entrare nell'azione viva. La musica in minore definisce un'atmosfera triste e cupa.

un uomo abbraccia una ragazza dopo che aveva pianto
poi si schiarisce la voce e ricomincia il canto

Adesso accade uno sbalzo temporale. Quella vecchia terrazza ritorna nel passato. L'uomo tiene stretta non una donna, ma una ragazza, per consolarla. Si schiarisce la voce e ricomincia a cantare.

te voglio bene assaje
ma tanto, tanto bene sai
è una catena ormai
che scioglie il sangue dint'è vene, sai

Adesso, così come accade ne "La guerra di Piero" di De Andrè e in diversi altri brani cantautorali, da un discorso indiretto si passa a un discorso diretto. Qui è Caruso a parlare alla ragazza, a descrivere il proprio amore. L'immagine che viene subito dopo è molto suggestiva: questo amore è diventato solido e intenso come una catena. Ma è una catena che non fa male, anzi "che scioglie il sangue dentro le vene". E' un amore che ha fatto tornare vivo Caruso.

vide le luci in mezzo al mare, pensò alle notti là in America
ma erano solo le lampare e la bianca scia di un'elica

Caruso, che immaginiamo affacciato al terrazzo, osserva le luci dei pescatori e le eliche delle navi che trascinano l'acqua del mare. Da lì rivede le luci e i fasti della sua carriera, rivede l'America, rivede i successi e la sua vecchia vita, tradendo nella strofa successiva un senso di malinconia.

sentì il dolore nella musica, si alzò dal pianoforte
ma quando vide la luna uscire da una nuvola gli sembrò più dolce anche la morte
La fine del proprio successo, la fine di una carriera, la fine della propria vita. E' il dolore "nella" musica, dentro la musica. Qui il dolore interiore della persona (il dolore nella musica) si contrappone a quello esteriore dell'artista (le luci in mezzo al mare confuse con le luci delle notti vissute in America). Poi, in questo paesaggio, dal cielo esce la luna tra le nuvole e anche questa fine gli sembra più leggera. Metaforicamente la luna può essere letta come la giovane ragazza che ritroveremo nell'ultima parte del brano. Lei, infatti, rappresenta l'unica luce, la luna nel buio della fine della propria vita.

te voglio bene assaje
ma tanto, tanto bene, sai
è una catena ormai
che scioglie il sangue dint'è vene, sai

potenza della lirica, dove ogni dramma è un falso
che con un po' di trucco e con la mimica puoi diventare un altro

Caruso, cantante lirico, nella sua vita ha recitato tantissimi ruoli. La lirica qui è un espediente per ricollegarsi al soggetto e allo stesso tempo per parlare delle tante maschere dell'artista e dell'uomo in generale. In questa teoria pirandelliana della vita, Caruso incarna perfettamente il ruolo della maschera, sia nella sua professione, che nella sua realtà.

ma due occhi che ti guardano, così vicini e veri
ti fan scordare le parole, confondono i pensieri

E' solo nell'amore verso un'altra persona che si può togliere la maschera. Solo in questo modo si dimentica la parte che ci è stata assegnata dalla società che ci circonda e si può esprimere la propria reale natura.

così diventa tutto piccolo, anche le notti là in America
ti volti e vedi la tua vita come la scia di un'elica

Tutti i successi passati, la fine della gloria e l'avvicinarsi al termine della propria vita adesso diventano più facili da accettare. Solo l'amore, sentimento mistico e superiore alla materialità, riesce a far superare l'attaccamento alla propria maschera.

ma sì, è la vita che finisce, ma lui non ci pensò poi tanto
anzi, si sentiva già felice e ricominciò il suo canto

Adesso che si è svestito del proprio ruolo, può avvicinarsi più serenamente alla morte. Quello che descrive Dalla è un percorso di profonda ascesi, sublimato dall'amore verso la ragazza, questo amore che lega e scioglie, è materiale, ma elevato e fa rivivere il tenore proprio al momento della morte.

Il brano, che da sempre è considerato un capolavoro musicale, è stato spesso sottovalutato a livello autorale. Scrivere dei brani senza tempo con dietro una tematica intima è opera di pochi autori. Lucio Dalla inoltre, come tipico della sua scrittura, ci fa vivere le immagini. Ci catapulta a Sorrento, da questa stanza da cui suona un pianoforte, in una notte di barche e lampare.

Sicuramente la tematica di Caruso riguarda molto il ruolo dell'artista, che oltre al successo e alla gloria, si ritrova spesso solo. E alla fantasia del brano, si contrappone la crudezza della realtà: Dalla muore a 69 anni, in una stanza d'albergo. Nella tragedia, uno scorcio di poesia. Ci ha lasciato questo e altri capolavori della musica. E noi gliene saremo sempre grati. 


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